VENEZIA E ISOLE
In campeggio a Cavallino per scrivere un giallo
La scorsa estate, dopo tanti anni, ho trascorso una vacanza in campeggio a Cavallino, una penisola immersa nella natura e abbracciata dall’acqua del mare e della Laguna. Dista da Venezia, cittA� d’arte, solo mezz’ora di battello.A� Me ne aveva parlato molto una mia amica, che tutte le estati prenota lo stessoA�bungalow al Camping Village Dei Fiori. L’anno scorso mi sono decisa a prenotare anch’io: una casa mobile in mezzo ai fiori e al verde, il posto ideale per concludere il mio giallo ambientato fra Francoforte e Venezia, che avevo visitato solo un paio di volte ai tempi dell’universitA�.
Ho scelto di alloggiare lA� perchA� il Camping Village Dei Fiori A? molto vicino a Venezia: dall’approdo di Punta Sabbioni, il “viaggio” in battello dura trenta minuti. Ogni giorno, per quindici giorni, mi sono alzata alle sei del mattino per fare yoga in riva al mare e sgranchirmi un po’ prima delle mia tappe quotidiane nella cittA� piA? bella del mondo.
In due settimane di vacanza in campeggio a Cavallino, e di esplorazione delle calli e dei campi piA? nascosti di Venezia, ho trovato l’ispirazione per scrivere le ultime pagine del mio libro: la trama misteriosa si infittisce proprio a Venezia, in una serata di luglio, sotto i fuochi d’artificio del Redentore. In Piazza San Marco, ho visitato il museo Correr, dove il mio protagonista si perde cercando le sale Wunderkammer, e ho raggiunto anche le nuove Gallerie dell’Accademia: dopo il restauro sono ancora piA? belle.
Casualmente, una sera, ho scoperto Campo San Giacomo dell’Orio: A? un campo bellissimo e poco noto ai turisti, ci sono persino gli alberi e la terza settimana di luglio si tiene sempre una sagra di beneficenza.
Sono stata fortunata a capitare lA� in uno di quei giorni. Ero da sola, quando ho ordinato un piatto di sarde in saor e un bicchiere di vino bianco al bancone. Sul palco, un gruppo veneziano cantava canzoni in dialetto: davvero divertente! Sono rimasta sola per dieci minuti, o poco di piA?.
I miei vicini di tavolo veneziani, Antonio e Martina, hanno iniziato a chiedermi da dove venissi e se fosse la nomea di “Venezia cittA� d’arte” ad avermi portato lA�. Ho raccontato loro un sacco di cose: del mio alloggio al Camping Village Dei Fiori, del mio libro, dei miei viaggi quotidiani alla scoperta degli itinerari veneziani. Abbiamo chiacchierato fino a notte fonda e ora ci scriviamo un paio di volte al mese.
Non vedo l’ora di riabbracciarli a luglio, quando finalmente tornerA? in campeggio a Jesolo per le vacanze estive.